Chiedere aiuto allo psicologo dunque non vuol dire essere malati, ma significa essere consapevoli di sé, valutare i propri limiti, la propria sofferenza e sentire la necessità di trasformarli in risorse. La possibilità di chiedere aiuto rappresenta il primo importante passo verso un concetto di salute che non può essere solo assimilato all’assenza di malattie.
La proposta è rivolta a coloro che stanno affrontando un momento particolarmente critico nella propria vita personale, di coppia o familiare. Esistono problematiche vissute a livello individuale, come il senso di insoddisfazione e delusione (che origina diverse forme, anche lievi, di depressione), disturbi legati all’ansia (compresi gli attacchi di panico, i disturbi ossessivi, le fobie, ecc.), i disturbi alimentari, problemi legati a dipendenze o alla sfera sessuale.
È una tipologia di intervento effettuata dagli Psicologi, volta a sostenere la persona che sta sperimentando un disagio, una difficoltà, un momento di crisi.
Molteplici possono essere le fasi della vita e gli eventi legati all'insorgere di una crisi o disagio, tra questi possiamo segnalare la fase dell'adolescenza, la nascita di un figlio, la perdita del lavoro oppure un cambiamento lavorativo, il mobbing, lo stalking, un lutto, una crisi sentimentale, solo per citarne alcuni.
Lo psicologo può, attraverso la condivisione della storia e del carico che deriva dalla situazione, aiutare chi sta soffrendo a gestire la crisi in un modo migliore, offrendo l'occasione di una rilettura orientata clinicamente anche attraverso la definizione dei possibili passi ed obiettivi da perseguire.
"I figli sono come barche. Devono uscire e vivere le proprie tempeste, ma senza dimenticare che i genitori sono porti sicuri nei quali potranno sempre ritornare per ricaricare le energie e continuare ad andare avanti."
L’età evolutiva è quel periodo della vita che comprende l’infanzia e l’adolescenza.
La consulenza e il sostegno in età evolutiva e in adolescenza si rivolge a bambini e adolescenti che manifestano un disagio psicologico come ad esempio:
• paure, fobie e stati d’ansia;
• malesseri fisici;
• alterazioni del ritmo sonno-veglia;
• alterazioni alimentari;
• manifestazioni di tipo depressivo;
• aggressività auto o eterodiretta;
• lutti e traumi;
• disagio nelle relazioni sociali;
• disagio rispetto al proprio corpo;
• problemi scolastici e rifiuto scolastico;
• supporto rispetto a fasi critiche della vita del bambino (come la nascita di un fratello o la separazione dei genitori).
La valutazione psicodiagnostica in età evolutiva è di fondamentale importanza per poter inquadrare precocemente ed esaustivamente il problema del minore e fornire un piano individualizzato di presa in carico.
La valutazione si rivolge a bambini e adolescenti con una fascia di età compresa tra i 4 e i 18 anni e prevede 4 colloqui della durata di circa un’ora ciascuno:
• un primo colloquio anamnestico con entrambi i genitori;
• due colloqui di valutazione psicodiagnostica del minore con osservazione clinica strutturata e somministrazione di test psicometrici e proiettivi;
• un colloquio di restituzione ai genitori e proposta di presa in carico.
La valutazione psicodiagnostica può essere richiesta in presenza di uno dei disagi elencati poche righe sopra.
Al termine della valutazione, proporrò un piano di trattamento nel quale verranno esplicitati gli obiettivi del percorso l’eventuale presa in carico.
"Non trasformare i tuoi pensieri nelle tue prigioni."
William Shakespeare
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